
“HABITAT” è il nome della conferenza internazionale che le Nazioni Unite convocano ogni vent’anni per approfondire, discutere e trovare nuove soluzioni alle problematiche create dalla rapida urbanizzazione del pianeta.
Quindi, è la sede in cui rappresentanti di tutti gli Stati e le città del mondo si confrontano per mettere a fuoco le principali sfide e definire una serie di impegni comuni.
La prima conferenza internazionale sugli insediamenti umani “HABITAT I” si svolse nel 1976 a Vancouver (Canada) e si concluse con una comune dichiarazione politica che denunciava l’urbanizzazione rapida, incontrollata e iniqua di ampie aree del pianeta e proponeva un piano d’azione articolato in 6 sezioni e in 64 raccomandazioni specifiche rivolte ai decisori politici, ai diversi livelli di governo, al fine di promuovere uno sviluppo urbano imperniato su un miglioramento della qualità della vita, attraverso una più equa distribuzione dei benefici dello sviluppo, la pianificazione e la regolamentazione dell’uso del suolo, la tutela dell’ambiente, integrando le donne e i giovani e le persone più vulnerabili.
La conferenza “HABITAT II”, invece, fu organizzata nel 1996 a Istanbul (Turchia). Meglio conosciuta come “City Summit”, portò all’adozione di una “Agenda Habitat”, che fissò alcuni obiettivi a lungo termine per lo sviluppo delle aree urbane: arrestare il deterioramento delle condizioni globali degli insediamenti umani e creare le condizioni per realizzare il miglioramento della condizioni di vita di tutte le persone su una base sostenibile, con particolare attenzione alle esigenze e al contributo delle donne e dei gruppi sociali vulnerabili, la cui qualità della vita e partecipazione allo sviluppo risultavano ostacolati da esclusione e crescenti disuguaglianze.
L’ultima conferenza internazionale, “HABITAT III”, si è svolta a Quito, in Ecuador, dal 17 al 20 ottobre 2016.
Essa ha stabilito una visione condivisa da seguire nelle politiche urbane dei prossimi vent’anni, sintetizzata nel motto: “Città per tutti”. Costruire città inclusive, dove tutti gli abitanti abbiano uguali opportunità, e sostenibili dal punto di vista economico, sociale e ambientale è l’obiettivo della nuova agenda urbana (New Urban Agenda) delle Nazioni Unite, accompagnata da un dettagliato e concreto piano d’azione rivolto a tutti coloro che hanno responsabilità nel governo delle città.
La “New Urban Agenda” è un capitolo della più ampia “Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile”, approvata dall’Assemblea delle Nazioni unite il 25 settembre 2015, nel corso del “Vertice per lo sviluppo sostenibile”, il cui obiettivo n. 11 consiste nel “rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili”.
A seguito della conferenza di Quito, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha anche deciso di designare il 31 ottobre di ogni anno quale “Giornata mondiale delle Città”.