
Il contesto delle PMI oggi
La crisi economico-finanziaria mondiale ha profondamente modificato il contesto in cui operano le nostre imprese. A ciò si devono aggiungere processi molto accelerati di innovazione tecnologica, che incidono sui processi di produzione; modifiche nel commercio internazionale, sempre più organizzato attorno a catene di approvvigionamento globali; l’imporsi di nuovi modelli di sviluppo sostenibili, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche sociale ed etico.
Sono tutti fattori che richiedono, anche alle imprese di piccole e medie dimensioni, un salto di qualità, innanzitutto, di natura culturale, quindi, un cambio di mentalità.
Nei nuovi scenari dell’economia mondiale, le Istituzioni pubbliche, europee e nazionali, stanno spingendo e incentivando le imprese a concentrare gli investimenti in settori legati, da un lato, alle specifiche vocazioni dei territori in cui esse operano (specializzazione intelligente); dall’altro, a quei mercati-chiave che presentano un più elevato potenziale di crescita.
Stanno cambiando le regole di accesso al mercato interno europeo, sempre più attente al cosiddetto “ciclo di vita del prodotto”, ma anche quelle di accesso ai mercati internazionali; stanno cambiando le regole di accesso al credito, con un ruolo più defilato e, comunque, diverso, delle banche e degli intermediari finanziari tradizionali.
Il contributo del pubblico al cambiamento
Infine, stanno cambiando le tipologie di sostegno pubblico alle imprese che, come è noto, sono da sempre legate alle carenze del mercato: l’intervento pubblico a sostegno delle imprese interviene solo laddove il libero mercato non riesce ad autoregolarsi in maniera ottimale.
Questo ha significato, negli ultimi anni, un complessivo e radicale riorientamento degli incentivi alle imprese verso tre obiettivi strategici:
- ricerca, sviluppo e innovazione;
- accesso e impiego delle TIC;
- proiezione internazionale delle imprese.
Ciò è avvenuto anche in Italia e nelle singole regioni italiane, a partire dalla programmazione dei fondi UE 2014-2020 nei programmi operativi nazionali (PON) e nei programmi operativi regionali (POR) che, nel nostro Paese, solo oggi è entrata nel pieno della sua fase attuativa.
Il bando sulle aggregazioni d’impresa in Veneto
In questo scenario, un ruolo chiave avrà sempre più la cosiddetta innovazione collaborativa: anche le imprese di minori dimensioni, sono chiamate a sviluppare le capacità di condividere fabbisogni, conoscenze, abilità con altre imprese non solo del medesimo settore, ma di settori eterogenei, sviluppando progetti comuni.
La Regione Veneto si appresta a lanciare un bando che finanzierà le aggregazioni tra le piccole e medie imprese al fine di promuovere un’attitudine interna a lavorare insieme con imprese esterne e di settori eterogenei e con il mondo della ricerca, al fine di cogliere e sviluppare nuove idee, individuare potenziali partner per i propri progetti e definire modalità di collaborazione lungo le diverse fasi del processo di innovazione.