
Spesso per un’impresa di piccole e medie dimensioni fare ricerca e innovazione è proibitivo perché troppo costoso. Tuttavia, ogni imprenditore sa che, se vuole sopravvivere sul mercato, deve innovare.
Se una impresa vende sempre gli stessi vecchi prodotti, il suo fatturato non può crescere: solo chi innova ha l’opportunità di conquistare nuove quote di mercato sottraendole a chi è rimasto fermo.
Vale come esempio quello della multinazionale svedese Nokia: dieci anni fa aveva la quota di mercato più grande al mondo nella vendita di telefoni cellulari; oggi ha chiuso i battenti. Che cosa è successo? Ha smesso di investire in innovazione e sono sorti nuovi concorrenti con prodotti più avanzati, quali Apple e Samsung.
In Veneto il problema è particolarmente sentito perché il tessuto imprenditoriale è formato da piccole e medie imprese.
La Regione, attraverso i fondi dell’Unione europea, ha messo in atto una strategia per favorire l’innovazione nelle piccole e medie imprese, la quale prevede diversi strumenti di incentivazione.
Uno di questi sarà sperimentato per la prima volta nelle prossime settimane: infatti, la Giunta Regionale ha appena approvato un bando che finanzia progetti di ricerca alle imprese che prevedano l’impiego di ricercatori (dottori di ricerca e laureati magistrali con profili tecnico-scientifici) distaccati temporaneamente presso le imprese stesse, sulla base di un apposita convenzione con strutture di ricerca qualificate.
Avere un ricercatore in azienda preparato e aggiornato sul settore in cui opera la propria azienda può essere una importante opportunità per fare un salto di qualità e acquisire un vantaggio competitivo sui concorrenti.
Il bando sarà pubblicato a giorni.