
Aumentare la sostenibilità del modello agricolo italiano attraverso l’innovazione è una delle sfide più importanti dei prossimi anni per il settore primario del nostro Paese.
Non si tratta solo di incrementare le produzioni agricole di qualità e mantenere il primato di agro-biodiversità che contraddistingue l’Italia; il fabbisogno di innovazione nasce principalmente nella necessità di trovare risposte alle grandi sfide globali: la malnutrizione cronica di un sesto della popolazione globale, i cambiamenti climatici e le carenze idriche, l’aumentato degrado ambientale, l’aumentata necessità energetica e l’emergere di nuovi parassiti e malattie che influenzano la produzione agricola.
Tali trend investono prepotentemente il settore primario a tutte le latitudini e spingono ad integrare l’innovazione tecnologica in maniera maggiormente consolidata nei processi produttivi dell’agricoltura moderna, avendo la potenzialità di rendere l’agricoltura più produttiva ed al contempo sostenibile.
In questo contesto l’Agricoltura di Precisione svolge un ruolo di primo piano per ottimizzare i rendimenti produttivi e abbattere l’impatto ambientale. Si tratta di un settore che ha un potenziale di crescita molto importante, soprattutto nel nostro Paese. Ad oggi circa l’1% della superficie agricola coltivata in Italia vede l’impiego di mezzi e tecnologie di precision farming, ma l’obiettivo nazionale è raggiungere il 10% entro il 2021, con lo sviluppo di applicazioni sempre più rispondenti alle produzioni agricole nazionali.
In questo contesto agricoltori e scienziati svolgono ruoli diversi nel processo di innovazione, ma i migliori risultati possono essere raggiunti solo se entrambe le parti collaborano più strettamente. Divengono, dunque, strategiche le reti di innovazione pubblico-private, finalizzate ad incrementare il know-how, favorire il del trasferimento tecnologico alle imprese agricole e realizzare progetti dimostrativi e sperimentali per sensibilizzare gli agricoltori rispetto l’utilizzo di nuove tecnologie o pratiche agronomiche innovative.
Secondo incontro per le imprese dello SMART AGRIFOOD Meet 2017
Per un normale imprenditore capire come inserire l’agricoltura di precisione nelle proprie coltivazioni, rendendola a tutti gli effetti un’occasione di rescita per la propria azienda agricola e per il territorio, non è cosa semplice. Preso atto di ciò, la di Veneto Agricoltura ad Agripolis a Legnaro, promuove un ciclo di incontri rivolti alle imprese del territorio volto a conoscere quali siano i trend tecnologici del settore agroalimentare, lungo le tre traiettorie di sviluppo individuate dalle Strategie di specializzazione intelligente nazionale e regionale.
Degli incontri organizzati, il secondo incontro, ovvero il prossimo, tocca proprio gli aspetti fin’ora trattati: L’agricoltura di precisione e l’agricoltura del futuro.
Ad illustrare quale sia la frontiera della precision farming lunedì 6 ottobre sarà presente il prof. Luigi Sartori del Dipartimento di Territorio e Sistemi Agro-Forestali (TeSAF) dell’Università di Padova in cui presenterà non solo le ultime frontiere del settore ma anche farà conoscere concreti esempi concreti di come le imprese venete siano riuscite a sfruttare queste importanti opportunità.