
La necessità di una rapida ripresa dell’economia nazionale ed europea a seguito del rigido lock down dovuto all’emergenza Covid19, ha spinto l’Unione europea, come anche i paesi membri, a mettere in campo un elevato pacchetto di misure a supporto di imprese e cittadini. Oltre a questa eccezionalità, stiamo anche vivendo un periodo di transizione, com’è noto infatti, il 2021 darà avvio al nuovo settennato europeo che comporterà un rinnovato impiego di risorse pubbliche basato sulle nuove priorità.
La coincidenza di questi due particolari momenti ha fatto sì che da quest’anno in poi, i cittadini e le imprese europee possano beneficiare di una rinnovata ondata di aiuti per spingere quanto più possibile il rilancio dell’Unione.
Oggi ho provato a tirare le somme su quanto è, o sarà a breve, messo in campo. Cominciamo:
I fondi straordinari stanziati in Unione europea
La BCE ha stanziato 2.000 miliardi di euro per fornire liquidità agli Stati mediante l’acquisto dei titoli di Stato e per fornire liquidità alle banche.
Si è parlato molto in Italia dei fondi sbloccati per la gestione della crisi pandemica, attivi fino al 31.12.2020, saranno i 540 miliardi dei programmi europei “SURE”, del “MES” e del nuovo Fondo di garanzia della BEI per la liquidità delle PMI.
In aggiunta a ciò, la scorsa settimana la Commissione europea ha presentato il piano a medio lungo termine per la ripresa:
- 1.100 miliardi di euro per la programmazione 2021-2027, per il nuovo quadro finanziario pluriennale (QFP) e i relativi programmi pluriennali di spesa;
- 750 miliardi di euro per gli anni 2020-2024, per finanziare un pacchetto di alcuni nuovi grandi programmi europei di investimento, che entreranno in parte nella programmazione 2014-2020 (estesa al 2021 e 2022) e in parte nel rafforzamento del QFP 2021-2027.
I fondi straordinari stanziati in Italia
Rispetto a questi fondi il Governo italiano sta predisponendo, proprio in queste settimane, il Piano nazionale di ripresa e l’Accordo di partenariato 2021-2027 per i Fondi strutturali, cui si aggiunge il Piano relativo al Fondo per la transizione giusta. Quindi al quadro delineato a livello europeo possiamo aggiungere quello nazionale e regionale:
Il Governo Conte ha già stanziato – e sono operativi – oltre 85 miliardi di euro per sostenere le esigenze di liquidità anche delle imprese: sono fondi eccezionali, utilizzabili, per ora, fino al 31.12.2020, non solo per investimenti (es. contratti di sviluppo o internazionalizzazione), ma soprattutto per le spese di funzionamento delle imprese;
Per quanto riguarda gli ambiti regionali, per esempio, la Regione del Veneto sostiene di avere impegnato 320 milioni di euro sul proprio bilancio per supportare almeno 13.000 imprese: 59 milioni per garanzie; 150 milioni per i fondi di rotazione e 110 milioni di contributi a fondo perduto.
Nono solo fondi straordinari…
Infine, a questi interventi di natura straordinaria si aggiungono quelli ordinari:
- 1 miliardo di euro per innovazione nel Green Deal europeo nel quadro di Orizzonte 2020: il bando, articolato in 11 temi, aprirà a settembre (a breve tutti i dettagli su questo blog);
- 7 miliardi di euro per i crediti di imposta ricerca e innovazione, macchinari e formazione 4.0 (nei prossimi giorni sarà pubblicato il DM di attuazione);
- 700 milioni di euro per i contratti di sviluppo (300 stanziati nel 2019 e 400 ad aprile 2020) che sono già operativi;
- 550 milioni di euro per i finanziamenti agevolati rivolti alle azioni di penetrazione commerciale ed internalizzazione, in aggiunta 400 milioni di euro del Fondo per la promozione integrata.
Per concludere, sono in arrivo tra gli 8 e i 10 i miliardi di euro dalla Commissione europea per rifinanziare PON e POR italiani per attuari bandi nel 2020-2021 e 2022: non si sa ancora come li distribuirà il Governo, in particolare, se integrerà i PON/POR attuali oppure se presenterà nuovi programmi operativi.
Quindi??
Nei prossimi anni la mole di aiuti pubblici in gioco per le imprese sarà immensa.
Programmare con anticipo e accuratezza i propri investimenti è la chiave per raggiungere gli obiettivi di chi richiede e di chi eroga gli aiuti.