
Una delle condizioni ritenute necessarie per favorire l’innovazione è il rafforzamento dei collegamenti tra il mondo scientifico e le imprese, grazie anche alla creazione di poli di eccellenza e di reti.
In questo contesto, in tutta Europa, hanno assunto un ruolo fondamentale i cosiddetti “cluster tecnologici” che, in base alla definizione che ne ha fornito la Commissione europea nel 2008, sono intesi globalmente come
“un gruppo di imprese, di operatori economici collegati e di istituzioni geograficamente vicine le une alle altre e che ha raggiunto una scala sufficiente per sviluppare perizie, servizi, risorse, fornitori e competenze specializzate”.
Al via i bandi del MIUR per i nuovi Cluster
In Italia, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (MIUR) assegna un particolare rilievo strategico alla nascita e allo sviluppo di Cluster Tecnologici Nazionali, considerati come propulsori della crescita economica sostenibile dei territori e dell’intero sistema economico nazionale. Nel dicembre 2012, infatti, il MIUR ha approvato i piani strategici e i progetti di ricerca dei primi otto Cluster Tecnologici Nazionali, che sono oggi attivi nella aree seguenti:
- Chimica Verde
- Agrifood
- Tecnologie per gli Ambienti di Vita
- Scienze della Vita
- Tecnologie per le Smart Communities
- Mezzi e Sistemi per la mobilità di superficie terrestre e marina
- Aerospazio
- Fabbrica Intelligente
Il recente Programma Nazionale per la Ricerca 2015-2020, approvato dal CIPE l’1 maggio 2016, individua dodici aree strategiche in cui sviluppare progetti per migliorare l’efficienza e l’efficacia del sistema nazionale della ricerca: le otto già coperte dai Cluster tecnologici nazionali già esistenti e ulteriori quattro, per le quali i Cluster tecnologici devono ancora essere individuati.
A quest’ultimo fine, il MIUR ha indetto un primo bando per selezionare e finanziare i primi progetti di quattro nuovi distretti tecnologici nelle seguenti aree di specializzazione:
Tecnologie per il Patrimonio Culturale
L’area include:
- attività collegate alla produzione di beni e servizi che esprimono un contenuto artistico e culturale, tra cui, accanto ai settori artistici tradizionali, la cinematografia, la televisione, l’editoria e l’industria musicale, i nuovi media;
- attività collegate alla gestione, tutela e promozione del patrimonio storico-artistico-architettonico tangibile e alla conservazione e sicurezza, alla fruizione, valorizzazione e trasformazione del patrimonio culturale.
Design, creatività e Made in Italy
L’area include:
- ambiti settoriali e merceologici collegati ad una immagine distintiva del prodotto realizzato in Italia, caratterizzati dall’adozione di tecnologie di processo nonché da attività di design e creatività, includendo il sistema della moda (tessile e abbigliamento, cuoio e calzature, conciario, occhialeria), il sistema legno-mobile-arredo-casa, il settore orafo, l’agroalimentare e la meccanica.
Economia del Mare
L’area include:
- attività collegate all’industria delle estrazioni marine, alla filiera della cantieristica, alla ricerca, regolamentazione e tutela ambientale;
- attività collegate ai settori energia blu, acquacoltura, risorse minerali marine, biotecnologia blu, con particolare riguardo alle azioni inerenti la sperimentazione di sistemi di controllo e monitoraggio, nonché di sicurezza della navigazione.
Energia
L’area include:
- attività collegate a componenti e sistemi innovativi per la produzione e la distribuzione di energie sostenibili e a basso contenuto di CO2, nonché alla produzione, stoccaggio e distribuzione di energia elettrica secondo il concetto di Smart grids.
Possono prendere l’iniziativa di costituire un Cluster Tecnologico Nazionale un gruppo formato al massimo da otto proponenti rappresentanti di imprese, università, enti e organismi di ricerca: la domanda deve essere presentata, assieme a due progetti di ricerca e a un piano strategico quinquennale di sviluppo, entro il 13 ottobre 2016
Questo primo bando è propedeutico a un secondo intervento del MIUR che partirà entro la fine dell’anno e che metterà a disposizione oltre 300 milioni di euro per progettualità di ricerca industriale pubblico-privata sulle 12 aree di priorità della ricerca individuate dal PNR, predisposte e presentate dai quattro nuovi Cluster e dagli altri otto già attivi.