
“Ci adopereremo affinché la protezione dell’ambiente e delle biodiversità, e auspico anche dello sviluppo sostenibile, siano inseriti tra i principi fondamentali del nostro sistema costituzionale…Tutto il sistema produttivo dovrà orientarsi” verso la promozione di “prassi socialmente responsabili” per “rendere più efficace la “transizione ecologica”” verso un “sistema produttivo” di “economia circolare” con “cultura del riciclo e dismetta definitivamente la cultura del rifiuto”.
Queste le parole del premier Giuseppe Conte all’insediamento del nuovo governo. Senza dubbio l’esecutivo da poco insediatosi si avvicina alla linea programmatica dell’Unione europea che, proprio sul tema dell’economia circolare, ha già stilato un a precisa tabella di marcia per una transizione ad un sistema economico e sociale sempre più sostenibile.
Così come l’Europa, tramite i propri programmi, sta imponendo una importante azione a favore dell’innovazione e della ricerca mediante anche la collaborazione con gli Stati membri, allo stesso modo anche il Ministero dello Sviluppo Economico è chiamato a disegnare e fornire proposte che stimolino il tessuto imprenditoriale e sociale dell’intero territorio nazionale.
Il bando Ricerca e Sviluppo nell’economia circolare
Con il Decreto Crescita 2019 (legge 30 aprile 2019 n.34) sono state presentate una serie di iniziative finalizzate a favorire la transizione delle attività economiche verso un modello di economia circolare. Di particolare interesse è l’iniziativa assegnante agevolazioni a sostegno di progetti di ricerca e sviluppo per la riconversione dei processi produttivi nell’ambiente dell’economia circolare.
La misura si pone a favore delle imprese operanti nel settore manifatturiero o in quello dei servizi diretti alle imprese manifatturiere, finalizzati ad un uso più efficiente e sostenibile delle risorse. A questi è richiesta la presentazione di progetti di R&S finalizzati alla riconversione produttiva delle imprese attraverso la realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali (Biotecnologie, Fotonica, Materiali avanzati, Microelettronica, Nanoelettronica, Nanotecnologie, Sistemi di fabbricazione avanzati).
I temi per progetti di economia circolare
Le tematiche che dovranno riguardare i progetti sono le seguenti:
- innovazioni di prodotto e di processo in tema di utilizzo efficiente delle risorse e di trattamento e trasformazione dei rifiuti, compreso il riuso dei materiali in un’ottica di economia circolare o a «rifiutozero» e di compatibilità ambientale (innovazioni eco-compatibili);
- progettazione e sperimentazione prototipale di modelli tecnologici integrati finalizzati al rafforzamento dei percorsi di simbiosi industriale, attraverso, ad esempio, la definizione di un approccio sistemico alla riduzione, riciclo e riuso degli scarti alimentari, allo sviluppo di sistemi di ciclo integrato delle acque e al riciclo delle materie prime;
- sistemi, strumenti e metodologie per lo sviluppo delle tecnologie per la fornitura, l’uso razionale e la sanificazione dell’acqua;
- strumenti tecnologici innovativi in grado di aumentare il tempo di vita dei prodotti e di efficientare il ciclo produttivo;
- sperimentazione di nuovi modelli di packaging intelligente (smart packaging) che prevedano anche l’utilizzo di materiali recuperati;
- sistemi di selezione del materiale multileggero, al fine di aumentare le quote di recupero e di riciclo di materiali piccoli e leggeri.
Tali progetti di ricerca e sviluppo dovranno avere una durata compresa tra 1 e 3 anni, e richiedere un costo compreso tra 500 mila e 2 milioni di euro.
Le modalità di aiuto seguiranno una duplice natura: 50% finanziamento agevolato e 20% di contributo diretto.